Lo Stato Sociale è in crisi.
Il Debito Pubblico è elevato e la contrazione del Pil cammina di pari passo con una riduzione del gettito fiscale.
Assistiamo all’invecchiamento della popolazione ed un aumento dei costi per spese sanitarie, farmaci e pensioni.
L‘aumento dei beneficiari dei servizi pubblici di assistenza sanitaria, contestuale alla diminuzione di coloro che contribuiscono economicamente al finanziamento di tali servizi, si somma al fatto che i cittadini europei ultrasessantacinquenni assorbono il 30-40% della spesa sanitaria , rappresentando una vera e propria sfida per l’equilibrio dello stato sociale. La spesa sanitaria continuerà a crescere del 4% – 8% rispetto al PIL durante i prossimi decenni e questo renderà ancora più difficile il rispetto del patto di stabilità.
Quali le soluzioni?
Razionamento delle prestazioni. Responsabilizzazione del cittadino ad un utilizzo più efficiente delle risorse. Prevenzione malattie e promozione di comportamenti virtuosi nei riguardi della propria salute: sviluppo della Telemedica e Teladiagnosi.
Il contesto attuale è rappresentato da: Taglio delle prestazioni, Elevato costo del ticket, Liste di attesa troppo lunghe, Prenotazioni CUP delocalizzate, Elevato indebitamento del S.S.N.
Episodi sempre più frequenti di malasanità producono un unico effetto: scarsa fiducia nel Sistema Sanitario!
Eppure l’art. 32 della Costituzione Italiana recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti” .
Nell’Unione europea 1,7 milioni di persone sotto i 75 anni sono morte nel 2013. Fra queste circa 577.500, cioè il 33%, sono considerate morti premature, che potevano essere evitate alla luce delle moderne conoscenze e tecnologie mediche.
L’Italia – con un 33%, pari a circa 52.000 morti, si piazza poco al di sotto della media europea pari al 33,7%.
Il concetto di morte evitabile, spiega l’Eurostat, è relativo a un decesso che nel momento in cui si è verificato “poteva essere evitato se fossero state applicate terapie puntuali ed efficaci”.
I decessi giudicati evitabili sono avvenuti per attacco cardiaco (32%), ictus(16%), cancro al colon (12%), cancro al seno (9%), ipertensione (5%) e la polmonite (4%) (Fonte ADN Kronos del 24/05/2016).
Secondo una fonte Censis del 09/06/2016, nell’ultimo anno, oltre 11 milioni di italiani hanno rinunciato alle cure mediche per motivi economici tra cui 2,4 milioni di anziani (nel 2012 erano 9 milioni), la spesa sanitaria sostenuta dalle famiglie di tasca propria ammonta a 34,5 miliardi di euro.
La spesa out of pocket destinata alla sanità e non rimborsata dal SSN è passata da 485 euro del 2013 a 569 euro a persona del 2015. Sono 7,1 milioni gli italiani che hanno fatto ricorso all’intramoenia.
Ora, qual’è lo scenario futuro?
Considerando che nel 2015 solo il 4,3% della popolazione possiede una copertura sanitaria integrativa ne conseguirebbe un mercato da 30 miliardi di euro per assicurazioni, mutue e fondi sanitari con tendenza ad aumentare a causa di:
– PROGRESSIVO INVECCHIAMENTO POPOLAZIONE
– INCIDENZA DI ALCUNE PATOLOGIE
– CRESCENTE RICORSO DIAGNOSTICA PREVENTIVA
Nuovo orientamento della medicina dalla cura alla prevenzione grazie alle nuove tecnologie con conseguente crescita dei servizi.
ll livello di copertura sanitaria che i sistemi di welfare europei sono in grado di fornire è destinato
a diminuire. Si ridurranno le prestazioni erogate dal SSN e cresceranno invece le spese out-ofpocket
per i cittadini. Le mutue sanitarie e le assicurazioni private avranno un ruolo sempre più importante
per il finanziamento della spesa sanitaria. Il settore pubblico, il settore privato e il terzosettore
(no profit) costituiranno un sistema sanitario allargato e complesso che porrà nuove sfide dal punto di vista della sostenibilità economica.
Quali soluzioni?
Assicurazione privata o Mutuo soccorso.
Le finalità commerciali delle Assicurazioni Sanitarie private, trasformano la “salute” in “prodotto” da vendere e con il quale raggiungere utili per l’azienda. Per questo l’accesso a queste forme di tutela sanitaria diventa sempre più oneroso e legato a vincoli di età e di buono stato di salute.
Meglio il Mutuo soccorso.
La Società di Mutuo Soccorso nasce con Regio Decreto 3818/1886 istitutivo delle Società di Mutuo Soccorso.
Le famiglie e i datori di lavoro sono liberi di integrare le forme di assistenza sanitaria pubblica con forme private di assistenza, mediante l’adesione volontaria ad un fondo.
Sussidiarietà, solidarietà, principio della “Porta Aperta” e responsabilità sociale:
Dopo oltre 150 anni di storia, il Mutuo Soccorso poggia ancora saldamente le sue basi sui principi delle origini ed è ancora incredibilmente attuale garantire ai soci qualità e certezza delle prestazioni promesse e continuità nelle erogazioni.
Lo scopo sociale della mutua è l’esercizio della mutualità che conferisce al soggetto aderente la qualifica di socio, con la conseguenza che la mutualità scaturisce nel momento in cui un soggetto si iscrive alla mutua e cessa con la sua disdetta o decesso.
Emerge con chiarezza come i soci costituiscano il fulcro della società di mutuo soccorso intorno al quale si organizza per intero l’attività.
Tra le altre si segnala la Aglea Salus.
Aglea Salus è una Società Generale di Mutuo Soccorso iscritta ai Fondi Sanitari del Ministero della Salute che agisce in ottica cooperativistica e mira a salvaguardare la salute e la qualità di vita dei suoi associati, diffondendo la cultura della mutualità e della prevenzione.
I contributi conferiti dalle singole persone fisiche, ma anche dai datori di lavoro per i propri lavoratori, vengono raccolti al fine di erogare prestazioni, servizi sanitari e socioassistenziali ai propri soci e assistiti in una forma organizzativa non orientata al profitto.
I VANTAGGI DI ESSERE UN SOCIO AGLEA SALUS
- accedere alla mutua senza condizioni e con contributo costante nel tempo
- estendere la copertura alla propria famiglia con una modica integrazione
- beneficiare della disdetta unilaterale
- possibilità di frazionare il contributo mensilmente
- detrarre il 19% dalla propria dichiarazione dei redditi
- godere della copertura anche all’estero
- disporre di oltre 5.000 centri convenzionati con Europ Assistance
- sostenere progetti sociali insieme a tutti noi
- essere garantito al 100% per i rimborsi
Se sei un’impresa puoi beneficiare inoltre della deducibilità fiscale, l’art. 51 del TUIR infatti stabilisce che non concorrono a formare il reddito i contributi di assistenza sanitaria versati dal datore di lavoro o dal lavoratore ad enti o casse aventi esclusivamente fine assistenziale in conformità a disposizioni di contratto o di accordo o di regolamento aziendale, che operino negli ambiti di intervento stabiliti con il decreto del Ministro della salute di cui all’articolo 10, comma 1, lettera e-ter), per un importo non superiore complessivamente ad euro 3.615,20.
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